Luca Blasetti è uno dei tanti giocatori reatini che hanno calcato il parquet di serie A. Ennesimo prodotto di un settore giovanile che, specialmente nella seconda metà degli anni ’70 è stato tra i più interessanti d’Italia. 197 centimetri, ma con braccia smisurate che gli permettevano di competere con giocatori alti 7-8 centimetri più di lui, Luca fece praticamente la stessa trafila di Sanesi: settore giovanile nella Sebastiani, piccolo assaggio della serie A, una stagione a dominare in serie D nella Minervini, condotta alla promozione in C, e ritorno nel massimo campionato dove, una volta dato l’addio prima a Zampolini e poi a Danzi, si ritrovò sbattuto in quintetto base nel 1981, con la maglia dell’Acqua Fabia. Giocando vicino al totem Sojourner e allo specchietto per le allodole Zeno, Blasetti, da ragazzo intelligente quale era, seppe sfruttare gli spazi lasciatigli liberi e, oltre a segnare 10 punti a partita, grazie alle lunghissime braccia, diventò anche il migliore rimbalzista offensivo italiano del campionato: Luca infatti a fine stagione catturò 146 rimbalzi in attacco contro 110 in difesa, tanto da meritare da Alessandro Gamba una convocazione in Nazionale, il 2 Marzo 1982, naturalmente insieme a Brunamonti, per l’amichevole a Bologna tra Italia e All Stars in cui Luca segnò 8 punti. Ecco il tabellino del match vinto 107-104 dagli All Stars, tra i quali giocò anche Tony Zeno. Chissà perché non Willie Sojourner?
ITALIA : Caglieris 8, Gracis 6, Motta 4, Gilardi 12, Sacchetti 4, Brunamonti 10, Villalta 9, Costa 8, Magnifico 16, Vecchiato 15, Blasetti 8, Bonamico 4.
ALL STARS : Frederick 12, D’Antoni 8, Pietckiewicz 6, Bucci 4, Campbell 2, Zeno 8, Jordan 10, Grochowalski 8, Bouie 8, Jura 6, Jeelani 11, Starks 24.

Purtroppo le cose cambiarono radicalmente l’anno successivo: persi in un colpo solo due giocatori praticamente insostituibili come Sojourner e Brunamonti, tutto sembrò farsi più difficile in campo. La Sebastiani smise di essere lo squadrone di una volta ma Luca ebbe comunque una stagione da 10 punti e 6 rimbalzi di media. L’anno successivo, in serie A2, Blasetti si comportò bene e a fine stagione altre società, tra cui Livorno, si interessarono a lui ma la Sebastiani preferì tenerselo stretto, tarpandone probabilmente le aspirazioni. Nel frattempo Luca, impegnato col servizio militare, vinse con la nazionale i campionati mondiali militari disputati a luglio e poi, come aveva preannunciato ad alcuni reatini in vacanza a giugno nelle Marche, i quali erano andati a seguire un’amichevole della nazionale militare a Porto S. Elpidio, mise in atto la sopresa che annunciato a questi di avere in serbo: lasciò il basket e si ritirò in un convento francescano per prendere i voti.
Si trattò di un fatto straordinario che scosse l’ambiente del basket nazionale. Blasetti, superato il suo intimo travaglio – oltre al mancato trasferimento a Livorno, aveva avuto alcune vicissitudini e inoltre aveva anche sofferto il mancato ingresso all’Accademia Aeronautica di Nisida perché troppo alto per entrare nei cockpit dei jet militari – aveva deciso di vestire il saio da francescano. Del resto Luca proviene da una cattolicissima famiglia reatina che ha avuto tra gli antenati anche un Papa, mentre il fratello Lorenzo aveva già brillantemente abbracciato la carriera ecclesiastica. La stampa specializzata si gettò a capofitto su questo caso, se non unico, certamente straordinario.
Successivamente l’ex ala della nazionale tornò sui suoi passi, rinunciando ai voti ma continuando ad esternare il suo spirito cristiano nella vita di tutti i giorni, con un passo diverso rispetto agli altri e con una grande sensibilità umana verso il dolore altrui. Per questo, non ha certo meravigliato quando, dal 2007 al 2009, Blasetti ha deciso di disputare come normodotato il campionato di serie B di basket in carrozzina con la A Ruota Libera.