Campionati
 
1979 / 1980

Il campionato 1979/80 inziò con molte novità. Innazitutto la rinuncia a Zampolini, ceduto a Rimini per 220 milioni poiché lo sponsor Arrigoni si stava rivelando insolvente, perché il doppio impegno campionato-coppa Korac era molto dispendioso e perchè gli strascichi legati alla morte di Luciano Vendemini iniziavano a pesare, anche se questa non è la sede idonea per entrare nel merito della vicenda.
Zampolini fu rimpiazzato da Pino Danzi, mentre Lee Johnson prese il posto di Cliff Meely. Le storie di questi quattro giocatori sono descritte nelle sezioni Personaggi e Giocatori Stranieri e Giocatori Italiani, così come quella di Alberto Scodavolpe, altra novità di quella stagione.
a regular season dell’Arrigoni iniziò con qualche dubbio. Senza Zampolini e Meely molti temevano che non potesse ripetere la stagione precedente. Invece fu un cammino a dir poco trionfale. Rieti terminò a 36 punti, alla pari con la grande nemica Cantù, ma la differenza canestri era favorevole all’Arrigoni. Per cui Rieti arrivò quarta preceduta da Varese (38), Sinudyne (40) e Billy (44). Ancora una volta la migliore coppia di stranieri fu quella che giocava alle falde del Terminillo.
Ma se Sojourner non era più una sorpresa fu Johnson a lasciare tutti sbalorditi. Non tanto per i 22 punti di media ma per i 10 rimbalzi di media e per i palloni che stoppava come fossero moscerini. La partita che tutti hanno nella memoria è quella di Rieti contro la Sinudyne di Kresimir Cosic e di sua maestà Jim Mc Millian, ex campione NBA con i New York Knickerbockers. Bologna venne umiliata 96-77. Nel primo tempo Johnson stoppò tutti, catturò rimbalzi, segnò da fuori, piazzò schiacciate paurose e dulcis in fundo realizzò un canestro da metà campo sulla sirena del primo tempo. Per lui erano già 30 punti al riposo. Bologna era in ginocchio. Nella ripresa si giocò per accademia: Lee chiuse con 40 punti.
Subito dopo c’era un’importante trasferta a Pesaro. Partita succulenta perché Joe Pace, pivot dei marchigiani, era l’unico che poteva realmente intimidire la coppia Sojourner-Johnson. Per fare un paragone, rispetto a Pace, rimbalzista e stoppatore allucinante, Johnson poteva sembrare addirittura incollato a terra. Purtroppo Pace, che nel 1978 aveva messo anch’egli il suo mattone per la conquista del titolo NBA da parte degli Washington Bullets, era totalmente pazzo e ingestibile sia negli USA (innumerevoli gli aerei persi e gli allenamenti saltati) che a Pesaro, dove tra i suoi hobbies preferiti – come il Lucio Battisti di Emozioni – c’era una specie di roulette russa che consisteva nell’attraversare in auto a tutta velocità la statale Adriatica senza fermarsi al semaforo ed altre amenità del genere. Se non fosse stato quel folle che era sarebbe diventato una star dell’NBA. La partita iniziò. Pace sentiva la rivalità con i fratelli neri dell’Arrigoni e volle subito dimostrare chi fosse il più forte. Nei primi 3 minuti Rieti non riuscì letteralmente a tirare. Il pivot della Scavolini stoppava tutti, da Willie a Lee, da Brunamonti a Danzi, e in attacco piazzò un paio di schiacciate terrificanti. Il match andò avanti. Palla ad Amos Benevelli, eccellente guardia tiratrice pesarese, che fintò un passaggio a Pace e tirò, segnando. Azione successiva. Palla a Benevelli che fece ancora canestro dopo un’altra finta di passaggio a Joe. Terzo attacco pesarese: ancora una volta Pace non ricevette la palla. E allora che fece Joe? Salutò tutti andandosene dritto negli spogliatoi senza più rientrare! L’Arrigoni vinse 70-72 (Johnson 29, Sojourner 18, Brunamonti 14) con un canestro allo scadere di Scodavolpe che segnò gli unici, ma determinanti due punti della sua partita. Tutta la stagione dei pesaresi fu caratterizzata dalle follie di Pace, che le regole dell’epoca non consentivano di tagliare. La Scavolini, partita con ben altre ambizioni, rischiò di retrocedere in A2 e fu costretta a disputare un spareggio per la salvezza in campo neutro a Milano contro Mestre. E qui Pace ne combinò un’altra delle sue. Joe non si presentò alla partenza per Milano e dopo lunghe ricerche fu trovato dalla polizia dentro la sua auto nei pressi di Urbino, totalmente ubriaco e sporco di vomito. Venne lavato con l’idrante, gli fecero bere un paio di litri di caffè e poi, scortato da una staffetta della polizia, fu portato a Milano giusto in tempo per disputare e vincere lo spareggio. Anche perché si giocò praticamente a… Pesaro visto che dalle Marche erano partiti ben 77 (!!!) pullman di tifosi.
Finì così l’avventura di Pace a Pesaro e in Italia anche se, qualche anno dopo, ci fu un’appendice che riguardò proprio Rieti.
Intanto, grandi soddisfazioni venivano anche da Danzi (13 punti di media e 5 rimbalzi) e soprattutto da Sanesi (10 punti a uscita), grazie al quale il fantasma di Cerioni fu definitivamente esorcizzato. Gianfranco iniziò così a dar vita a una temibile coppia di guardie insieme a Brunamonti. Padella sfruttava bene il proprio tiro da fuori ma soprattutto era un grande difensore, rubava molti palloni ed era lui che faceva il lavoro sporco sui registi avversari che poi venivano finiti da Brunamonti.
Ogni tanto Tonino Olivieri si metteva in mostra. Il Toro aveva i numeri per eccellere ma forse lo limitò la mancanza di sfrontatezza. Probabilmente era questa la causa della sua discontinuità e per questo Pentassuglia non credette mai del tutto in lui. Eppure Olivieri nel girone di ritorno infilò alcune partite notevoli come a Bologna contro la Sinudyne (15 punti), a Rieti contro Varese (10 punti con schiacciata in faccia a Tim Bassett dopo essere sfuggito alla marcatura nientepopodimenoché di Bob Morse) e a Brescia (10). Anche Blasetti si comportava bene. Scodavolpe era un buon cambio dei registi ma, a parte l’exploit di Pesaro, il suo giorno di gloria l’avrebbe avuto in Coppa Korac. Infine Sojourner. Il solito: per lui non ci sono parole.
utto andava a gonfie vele in casa Arrigoni. Perfino la love story sbocciata tra Gianfranco Sanesi e la sorella di Sojourner. Arnette, giunta a trovare il fratello mesi prima era rimasta a lungo a Rieti mentre la signora Jean era tornata  negli Stati Uniti perché i loro tre figli ormai cresciuti dovevano frequentare le scuole americane. Gianfranco e Arnette furono travolti da un vero e proprio colpo di fulmine. Dopo meno di un anno dalla loro conoscenza i due decisero di sposarsi e a luglio sarebbe nato il piccolo David. Anch’egli col cromosoma del basket nel dna, come il padre e lo zio.
Come già detto l’Arrigoni aveva terminato la regular season al quarto posto per cui nel primo turno dei playoff dovette affrontare la quinta in classifica. E cioè, ancora una volta la Gabetti Cantù. Tanto per cambiare le due sfide in campionato avevano fatto scintille: i brianzoli avevano vinto all’andata a Rieti 75-83 (Johnson sottotono, 12 punti; Sanesi 20) ma l’Arrigoni si era prontamente rifatta in Lombardia imponendosi 62-81 (Danzi 22, Sojourner 20, Brunamonti 17). Sulla panchina della Gabetti sedeva Valerio Bianchini mentre i due nuovi stranieri erano il pivot Bruce Flowers, un bianco tostissimo, e l’esplosiva guardia-play Wayne Smith: uno Yelverton in piccolo. Sul parquet le chiavi le teneva in mano come sempre Marzorati, assistito dalla solita ottima truppa di giocatori fatti in casa, cioè Della Fiori prima di tutto e poi Tombolato, Cattini, Meneghel e un giovane moto promettente: un certo Antonello Riva. Insomma il playoff si preannunciava durissimo, però l’Arrigoni confidava sulla bella in casa.
In garauno a Rieti furono subito scintille ma prevalse l’Arrigoni 81-79 grazie a Johnson (20) Brunamonti (19) e Danzi (18).
In garadue la Gabetti travolse 105-72 una Rieti forse troppo sicura di sé e del fatto di poter disputare garatre al Palaloniano. Quei 33 punti di scarto avrebbero galvanizzato i lombardi instillando invece qualche incertezza negli uomini di Pentassuglia.
In garatre al Palaloniano l’Arrigoni ebbe un buon avvio, Sojourner dominò Flowers, Brunamonti resse bene il duello con Marzorati e Sanesi gli dette una buona mano. Ma la Gabetti non mollò mai e rimase sempre lì ad aspettare un cedimento che, purtroppo, arrivò a metà ripresa quando la fatica del doppio impegno campionato-coppa con un organico mai lunghissimo si fece sentire. Il finale fu drammatico. Si arrivò testa a testa nelle battute finali quando Bianchini tirò fuori dal cilindro quel Riva che segnò alcuni dei primi punti di una serie che sarebbe terminata a 14.397 e che stesero definitivamente l’Arrigoni. Rieti perse 74-75 ed uscì dai playoff. Riva sarebbe diventato un campione. E avrebbe trovato la maniera 24 anni dopo non solo per farsi perdonare ma addirittura apprezzare da Rieti. In quel momento nessuno poteva sapere che quella sarebbe stata l’ultima epica sfida tra le due compagini. Come dire: ride bene chi ride ultimo. Ma il sorriso sulle labbra del presidente Milardi, di Pentassuglia, Sojourner e di tutti gli sportivi reatini sarebbe tornato a splendere pochi giorni dopo a Liegi, in occasione della seconda finale consecutiva di Coppa Korac, descritta nella sezione Partite Storiche.

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1979/80 LA SQUADRA
ANCORA IL "TORO"
ANCORA MILANO
ARRIGONI RIETI - PINTI INOX BRESCIA
CONTRO MIKE D'ANTONI
CONTRO MIKE SYLVESTER
CONTRO MILANO
CONTRO VARESE
DI RITORNO DALLA MINERVINI
DIRIGENTI
DUELLO TRA REGISTI
ELIO E ITALO
GALLERIA DI SCHIACCIATE 01
GALLERIA DI SCHIACCIATE 02
GALLERIA DI SCHIACCIATE 03
GALLERIA DI SCHIACCIATE 04
GALLERIA DI SCHIACCIATE 05
GALLERIA DI SCHIACCIATE 06
GALLERIA DI SCHIACCIATE 07
GALLERIA DI SCHIACCIATE 08
GALLERIA DI SCHIACCIATE 09
GALLERIA DI SCHIACCIATE 10
GALLERIA DI SCHIACCIATE 11
GALLERIA DI SCHIACCIATE 12
GIUSEPPE PITONI E LA NAZIONALE
GIUSEPPE PITONI E LE OLIMPIADI DI MOSCA 1980
GUARDATE CHE SO ANCHE TIRARE EH?
IL "TORO"
IL CAMMINO VERSO LIEGI: RIETI - JOVENTUT BADALONA
IL CAMMINO VERSO LIEGI: RIETI - JOVENTUT BADALONA
IL CAMMINO VERSO LIEGI: RIETI - JUGOPLASTIKA SPALATO (SEMIFINALE) 1
IL CAMMINO VERSO LIEGI: RIETI - JUGOPLASTIKA SPALATO (SEMIFINALE) 2
IL CAMMINO VERSO LIEGI: RIETI - JUGOPLASTIKA SPALATO (SEMIFINALE) 3
IL CAMMINO VERSO LIEGI: RIETI - OLIMPYAKOS PIREO
IL CAMMINO VERSO LIEGI: RIETI - TOFAS BURSA (TURCHIA)
LA NOVITA'
LIEGI: ARRIGONI RIETI - CIBONA ZAGABRIA 1
LIEGI: ARRIGONI RIETI - CIBONA ZAGABRIA 2
LIEGI: ARRIGONI RIETI - CIBONA ZAGABRIA 3
LIEGI: IL RITORNO 1
LIEGI: IL RITORNO 2
LO SCATTO DI "PADELLA"
NON E' FALLO!
QUARTI DI FINALE PLAYOFF
SANESI SPOSA SOJOURNER
SECONDA SEMIFINALE SCUDETTO CONSECUTIVA 2
UN BAMBINO
UN GRANDE TIRATORE
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